Le ghiande
Le ghiande
Le ghiande
sono i frutti di alberi molto diffusi quali querce e lecci, prodotti nel
periodo autunnale e invernale; il lasso di tempo di maturazione varia molto secondo
la zona, in genere dicembre è il periodo in cui sono maggiormente diffuse
ghiande mature.
Le ghiande
mature sono completamente di colore marrone, inoltre la cupola si rimuove molto
facilmente o cade da sola. Ghiande completamente o parzialmente verdi, ancora
racchiuse o ben salde alla cupola, sono acerbe.
Moltissimi
animali selvatici si nutrono di ghiande, in passato erano largamente utilizzate
anche per l’alimentazione umana e quella degli animali di allevamento,
soprattutto suini, meno per alimentare i cavalli.
Le ghiande sono
ricche di carboidrati, inoltre contengono tannini, i quali, in modiche quantità
e assunti quando necessario e con attenzione hanno effetti benefici e non
sono dannosi, tuttavia se assunti di frequente ed in eccesso sono molto dannosi.
Proprio a
causa dei tannini le ghiande sono evitate nell’alimentazione quotidiana del
cavallo.
I cavalli
spesso mangiano le ghiande, ciò desta preoccupazione nei proprietari.
Può capitare
che un cavallo subisca gli effetti collaterali dei tannini contenuti nelle
ghiande, può addirittura morire, così come può mangiare ghiande per anni senza
alcun problema.
I tannini, gli effetti collaterali
Importante
sapere che i tannini non sono velenosi ma tossici. I danni sono la conseguenza
della tossicità da accumulo, ovvero, l’assunzione di una quantità tale, o un’assunzione
continua di tannini tale da causare danni poiché l’organismo non riesce a
sbarazzarsene.
La quantità è variabile, alcuni fattori da
tener presente sono il peso del cavallo e da come reagisce ed è abituato il suo
organismo, dall’alimentazione che segue, quanto questa è ricca e varia e se
presenta alimenti che possono attenuare l’effetto dei tannini. Da non ignorare lo
stato della pianta, infatti, ci sono periodi in cui i tannini sono presenti in
quantità maggiore, e periodi in cui invece sono presenti in minore quantità
sulla stessa pianta, e arbusti che producono ghiande con una concentrazione
maggiore ed una minore, ciò a causa dei diversi processi biologici. Inoltre i
tannini sono maggiormente presenti nelle ghiande acerbe.
Stabilire con
precisione quante ghiande è in grado di mangiare un cavallo non è possibile.
Se però un
cavallo mangia un paio di ghiande non succede nulla, fatta eccezione per
soggetti allergici, soprattutto se con alta sensibilità.
Fatta questa
premessa, i tannini, assunti in massicce quantità e/o quotidianamente possono
causare:
- Stress della flora batterica intestinale, specialmente se i tannini sono introdotti in quantità rilevanti e la flora batterica intestinale non è abituata o è debilitata.
- Disturbi digestivi vari e inibizione degli enzimi della digestione causando cattiva assimilazione dei nutrienti. Ciò porta ad una serie di problemi legati alla cattiva digestione e scarsa assimilazione dei nutrienti degli alimenti.
- I tannini sono astringenti, per la produzione di saliva ed anche a livello intestinale. Una cattiva lubrificazione del cibo da parte della saliva può influire negativamente sulla digestione. Essendo astringenti intestinali possono causare costipazione nel cavallo, con conseguente colica da ostruzione fecale.
- Un’elevata quantità di tannini causa irritazione del tratto digerente, causando disturbi a soggetti sani ed aggravando la situazione in soggetti che già presentano problemi d’irritazione intestinale.
- Quantità rilevanti e continue nel tempo di tannini causano tossicità epatica; intossicano il fegato danneggiandolo anche in modo grave, causano infiammazione del fegato, mal funzionamento, e possono portare allo sviluppo di malattie anche molto serie a danno del fegato, compromettendo la salute del cavallo.
Oltre ai
possibili danni dovuti ai tannini, c’è da ricordare che le ghiande sono ricche
di carboidrati. Un cavallo che segue un’alimentazione ricca, potrebbe
risentirne dell’eccesso di carboidrati.
La patologia
più comune dovuta all’accumulo di carboidrati è la laminite metabolica.
In conclusione,
le ghiande non sono velenose, ma è opportuno fare attenzione.
Se ingerite
in modiche quantità e sporadicamente non dovrebbero causare danni, fatta eccezione
per soggetti delicati. Nel dubbio consultare il veterinario.
Ci sono
cavalli che hanno reazioni avverse anche con piccole dosi, altri cavalli che
mangiano frequentemente ghiande da tutta una vita senza aver mai avuto
problemi.
Ogni soggetto
è diverso.
Se il
cavallo le mangia per la prima volta, se la quantità è esigua non dovrebbero
esserci problemi. Per sicurezza però è opportuno consultare il veterinario.
Se al
paddock ci sono molte ghiande, buona idea è toglierle e gettarle in un posto
dove il cavallo non arriva, ma saranno comunque alla portata di altri animali
selvatici. Fare attenzione soprattutto alle ghiande acerbe le quali sono più
ricche di tannini rispetto alle ghiande mature.
Nel caso in
cui si volessero inserire nell’alimentazione del cavallo come alimento
stagionale, è assolutamente necessario parlarne con il veterinario che segue il
cavallo, e magari consultare un veterinario nutrizionista, con il “fai da te”,
specialmente con un alimento tossico, si fanno enormi guai.
Se il
cavallo le mangia per la prima volta, se la quantità è esigua non dovrebbero
esserci problemi. Per sicurezza però è opportuno consultare il veterinario.
Le ghiande hanno un sapore amaro che allappa la bocca, non tutti i
cavalli le gradiscono anche se il senso del gusto del cavallo è
naturalmente portato ad accentuare il dolce.
Copyright © 2014 – data odierna
Il Cavallo - Benessere & Bellezza di Lisiana Patalano.
Tutti i diritti riservati.
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