Equiturismo
Equiturismo
Le uscite a cavallo, sono un’attività quantomeno diffusa tra gli appassionati di equitazione in genere, e non manca occasione per diventare un’attività di svago anche per il cavalcante occasionale, che magari di equitazione sa ben poco ma vuol comunque fare l'esperienza. Proprio per questo è necessario andare più cauti e stare più attenti, per la sicurezza del cavalcante e per quella del cavallo.
È bene ricordare una
cosa essenziale, i cavalli sono animali, non oggetti inanimati su cuidivertirsi, non giostre su cui fare un giro, ma animali che vanno rispettati,
ed in quanto animali sono imprevedibili, anche il cavallo più tranquillo
esistente sul pianeta, per un qualsiasi motivo, può avere una qualsiasi reazione,
più o meno pericolosa per il cavalcante e chi gli sta accanto.
Presa coscienza di ciò
si può dire che abbiamo iniziato ad imboccare la corretta via per un inizio.
Cosa bisogna sapere
Cos’è l’equiturismo?
L’equiturismo è un’attività ricreativa e non sportiva che si
pratica montando a cavallo e passeggiando fuori dal maneggio, in luoghi aperti quali paesini, spiagge (qui attenzione ad eventuali divieti),
montagne, colline, campagne, boschi, ecc..
È un’attività che si pratica a contatto con la natura, molto
simile alle escursioni nella natura che si praticano a piedi, ma con
la differenza che anziché camminare si monta a cavallo.
L'attività all'aperto con i cavalli può durare da poche ore ad alcuni giorni.
Per l’equiturismo ci sono sia maneggi che agriturismo ben
organizzati con tanto di guida e cavalli preparati per lo scopo, e con la possibilità di ospitare i
cavalli dei clienti.
L’equiturismo può non solo essere fatto appoggiandosi a
strutture idonee, ma anche in autonomia su percorsi tracciati. Quando parliamo di equiturismo, ci riferiamo a viaggi turistici a cavallo, diversi, per spirito ed organizzazione, ad un trekking organizzato privatamente.
Trattandosi di turismo equestre, opportuno informarsi bene riguardo le mappature, i punti d'appoggio, e la possibilità di una guida, prima di partire all'avventura, per non avere spiacevoli sorprese, specialmente se si vuole andare in particolari parchi nazionali, ed organizzarsi per bene con punti d’appoggio e transfer per i propri cavalli.
Trattandosi di turismo equestre, opportuno informarsi bene riguardo le mappature, i punti d'appoggio, e la possibilità di una guida, prima di partire all'avventura, per non avere spiacevoli sorprese, specialmente se si vuole andare in particolari parchi nazionali, ed organizzarsi per bene con punti d’appoggio e transfer per i propri cavalli.
Rivolgersi ad una struttura che pratica un sano e sicuro
Equiturismo
Oggigiorno, molte strutture con cavalli collocate fuori
città propongono questa attività ricreativa, che sia per tutto l’anno o
stagionale.
È essenziale che, per una passeggiata a cavallo in
sicurezza, ci si affidi a strutture ben organizzate, con cavalli sani e guide a
cavallo competenti, e non a chi lo fa occasionalmente e “per passione” e
prendendo la questione in modo molto leggero. Nel momento in cui si lavora con il
pubblico non basta più essere appassionati, ma è indispensabile essere
anche professionali.
Divertirsi si, ma da parte di chi gestisce l’attività è
necessaria l’assoluta serietà, e da parte del cliente è richiesta l’educazione
ed il rispettare le regole imposte dai gestori, altrimenti un’attività piacevole
può trasformarsi in un quarto d’ora decisamente spiacevole.
Riconoscere una buona struttura
Non sono necessari finimenti costosissimi, ambienti più
simili ad un lussuoso circolo privato di equitazione, e cavalli di pura razza
dalla grandiosa genealogia. Va benissimo anche il posto dall’aspetto più
rustico e con bei cavalli anche se non figli di campioni olimpici.
Che sia un maneggio o un agriturismo, bisogna sempre
guardare più la sostanza che la forma, ci sono maneggi ed agriturismi che hanno
una facciata spettacolare e poi i cavalli sono in pessime condizioni
psicofisiche e chi è di competenza rassicura ben poco, poi ci sono quelli che
invece sono più piccoli, più rustici ed hanno cavalli sani e belli e personale
preparato.
- Che cosa ci fa distinguere una buona struttura da una pessima?
La risposta alla domanda è tanto semplice quanto complicata,
ma andiamo sul semplice.
Una struttura dove le cose si fanno come si deve presenterà
innanzitutto personale preparato, in grado di aiutare il cliente e che mette al
primo posto la sicurezza, in sella e da terra, del cliente e del cavallo.
I cavalli sono sani, sia mentalmente che fisicamente, e chi
si occupa di loro sa cos’è meglio fare.
Una pessima struttura invece ha per prima cosa personale ben
poco preparato e che fa le cose con poca attenzione, le norme di sicurezza
vengono abbastanza trascurate ed i cavallo non è raro siano fisicamente e mentalmente stressati.
- Pulizia
Di certo anche l’occhio vuole la sua parte, ed un ambiente
in ordine e curato è segno di attenzione non solo per la propria immagine in
quanto attività aperta al pubblico, ma anche in quanto ad igiene e salute.
Un ambiente molto sporco
favorisce la proliferazione di insetti, batteri ed infezioni.
Ricordiamoci però che stiamo in una scuderia, quindi la
polvere, i peli in giro sono la normalità. Magari il bisognino lasciato dal
cavallo che è appena passato, o il lavaggio un po’ in disordine perché è stato
appena utilizzato, sono praticamente la normalità, così come lo sono l’odore di
cavallo, fieno e paglia e non di detersivo e deodorante per ambienti, e non
manca mai il ragno che tesse la tela in qualche angolo, ed ovviamente le mosche,
flagello indistruttibile del cavallo.
Un ambiente pulito però si riconosce a colpo d’occhio, un
posto pulito ha comunque un’aria curata anche se magari in quel momento tra
preparare i cavalli, mettere i clienti in sella, dare da mangiare, e tutte le
altre attività quotidiane, sembra un tantino sottosopra.
I finimenti dei cavalli non sono secchi ed incrostati, ma
ben curati.
I cavalli stessi, anche se si sono rotolati nel fango del
paddock poco prima, comunque hanno un aspetto curato e sistemato. Si riconosce
subito un cavallo che è sporco da poco o un cavallo che è perennemente sporco e
trascurato.
I box o le poste per i cavalli sono pulite e non
con il letame messo lì a stagionare.
Tutto sommato e senza la necessità di andare nel dettaglio,
un ambiente quando è pulito da appunto la sensazione di posto curato, se invece
è sporco la sensazione di sudicio non tarderà ad arrivare.
- Finimenti ed attrezzature di sicurezza per il cavalcante
I finimenti è importante che siano curati ed in ordine e non
riparati alla meno peggio, secchi e lesionati, ne va della sicurezza di chi
monta a cavallo. Può capitare, anche con finimenti nuovi, una
cinghia che si rompe, ma ovviamente ridurre al minimo i
rischi significa appunto fornire finimenti in buono stato e non logori sul
punto di rompersi e di certo non rappezzati alla meno peggio o addirittura
arrangiati in modo improbabile e poco funzionale.
Il caschetto di sicurezza deve sempre essere messo a
disposizione, ed anche quello deve essere in buono stato.
- I cavalli
Trovare cavalli pieni, rilassati, più o meno
espressivi ed espansivi, ben disposti al
contatto con le persone, curiosi, che interagiscono tra di loro. Cavalli con l’occhio brillante e arzillo, con
il manto morbido e lucente, il naso leggermente umido, che magari sonnecchiano
placidamente, sono tutte caratteristiche di cavalli sani fisicamente e
mentalmente e che vengono trattati con le dovute attenzioni. Di sicuro capita
il cavallo più vivace rispetto agli altri o quelli che non è il più dolce di
tutti, quello timido o quello invadente se non proprio rompiscatole, ognuno ha il suo carattere, ma appunto un
cavallo che riesce ad esprimersi è un cavallo sereno.
Importante anche l'addestramento. Un buon cavallo sa fare il suo lavoro, a prescindere dal cavaliere.
Importante anche l'addestramento. Un buon cavallo sa fare il suo lavoro, a prescindere dal cavaliere.
Al contrario cavalli dallo sguardo spento ed anche apatici,
dal naso sgocciolante o totalmente secco, magri (o anche obesi), dal manto
secco ed opaco, molto chiusi e che non si fanno avvicinare, timorosi… ciò indica che i cavalli non sono trattati come si
deve.
Importante è non
impressionarsi se si vede un cavallo con qualche problemino, se questo viene
curato ed accudito non c’è assolutamente da allarmarsi, se questo invece è trascurato allora un pensiero poco piacevole è lecito farlo.
- Competenze
Chi fa equiturismo deve avere le dovute competenze. Una
guida competente è quella che fa le cose con coscienza ed in sicurezza, è
quella che stabilisce delle regole e vuole che vengano rispettate, è quella che
risponde alle domande, tiene sotto controllo la situazione ed è pronta ad
intervenire in qualsiasi situazione, spiega cosa e come fare per evitare di
incorrere in problemi, stabilisce il livello dell'uscita (ossia che strada
prendere e l’andatura, se fare solo passo o andare anche un po’ al trotto e
galoppo) in base al più scarso della brigata Es. 1 principiante 2 intermedi e 1 esperto, l'uscita sarà a livello
del principiante, quindi sentiero facile ed al passo. Assegna i cavalli con
giudizio evitando di dare un cavallo basso ad un cavalcante altro, o un cavallo
grosso ad un cavalcante minuto, un cavallo un po’ più impegnativo ad un
principiante e così via, in modo da far stare comodi e sicuri sia il cavalcante
che il cavallo. Una guida coscienziosa propone sempre di indossare il caschetto
di sicurezza. Una buona guida si preoccupa affinché il cavalcante stia comodi e
stabile in sella (staffe uguali e della giusta lunghezza, spiega brevemente
cosa bisogna fare e cosa non bisogna fare, ecc..). Una buona guida non si fa problemi a dispensare consigli, in modo da rendere l'uscita piacevole per i cavalcanti e per i cavalli, sa dare il buon esempio.
Una buona guida mette la sicurezza prima di tutto.
Una pessima guida invece fa le cose molto alla leggera,
mette le persone a cavallo , principianti compresi noncurante di ciò che sta
facendo, magari non sa nemmeno che cosa significa stabilire il livello dell'uscita, non mettere regole ben precise e se ci sono non è raro che non esige
che vengono rispettate, una pessima guida è una guida che non da peso alla
sicurezza, basta che il cavallo e tranquillo e via, non da il minimo di
spiegazioni, ancor peggio se deve fare scena e mettersi in mostra, quelli sono
da evitare come la peste.
Una pessima guida si preoccupa solo di far divertire il cliente, e se ne frega del benessere del cavallo e della sicurezza.
Una pessima guida si preoccupa solo di far divertire il cliente, e se ne frega del benessere del cavallo e della sicurezza.
Importantissimo da
sapere è che chi è BRAVO a cavallo NON
va veloce. Un bravo cavaliere fa fare al cavallo ciò che vuole. Un bravo
cavaliere tiene sotto controllo il cavallo, la velocità e l’andatura, sa scegliere il posto migliore dove camminare. Essere bravi
non significa correre e trotterellare a destra ed a sinistra dando fastidio e
mettendosi in mostra, ma avere il più totale controllo sul cavallo. Chi per
farsi notare si distacca dal gruppo, anche senza permesso, corre ecc.. NON è
bravo, è solo un idiota che di sicurezza e di cavalli non sa niente, ed è irrispettoso nei confronti degli altri partecipanti.
In un'uscita,
specialmente quando ci sono principianti, è molto pericoloso prendere iniziative
strambe perché se un cavallo inizia a correre lo faranno anche gli altri, e se
i cavalcanti non sanno montare a cavallo diventa decisamente rischioso.
Un cliente che fa ciò è in torto, una guida che permette ciò lo è doppiamente.
Un cliente che fa ciò è in torto, una guida che permette ciò lo è doppiamente.
Bambini e minorenni
Sta ai gestori del maneggio decidere se un bambino può o
meno uscire in passeggiata. Per il codice della strada, i minori di 14 anni non possono condurre il cavallo su strada.
Non è raro che viene richiesta la
presenza di un adulto responsabile del minore, che lo accompagni in passeggiata. Il cap,
ossia il caschetto di sicurezza, per i minorenni è assolutamente necessario,
anche se mancano pochi giorni per i 18 anni, finché il cavalcante è
anagraficamente minorenne non ha scelta, il
cap lo indossa.
Alcune strutture forniscono anche il corpetto, ossia un
giubbottino (simile al giubbotto di salvataggio ma più piccolo) che protegge il
tronco in caso di caduta.
I bambini potrebbero essere portati in passeggiata con il
cavallo portato sotto mano, cioè l’ausilio di una lunghina per scortare il loro
cavallo, anche se, a detta dei genitori "sanno andare" (questo lo stabilisce la guida), in modo da evitare che possano mettersi in qualche pasticcio. Bisogna
ricordarsi che i cavalli, seppur tranquilli sono cavalli, ed un'uscita è
comunque impegnativo. Sottomano non vengono portati solo i bambini ma anche i
principianti che hanno bisogno, paura o per qualsiasi altro motivo, se c’è
qualche difficoltà nel proseguire o che non si sa gestire autonomamente, ed
anche i disturbatori. Sta ovviamente alla guida competente decidere se è il
caso o meno di portare il cavallo sottomano.
Portatori di handicap
Per i portatori di handicap talvolta è necessario un cavallo idoneo e delle attrezzature idonee. L'equitazione per disabili è costruita in modo da soddisfare determinate esigenze, e non si possono pretendere da tutti cavalli ed attrezzature idonee.
Opportuno contattare la struttura e verificare se loro possono farlo, proprio perché servono delle attrezzature apposite in certi casi, e personale che abbia anche competenze per affrontare queste situazione.
Opportuno contattare la struttura e verificare se loro possono farlo, proprio perché servono delle attrezzature apposite in certi casi, e personale che abbia anche competenze per affrontare queste situazione.
Non c’è assolutamente la discriminazione, semplicemente
bisogna fare le cose in sicurezza. Ad esempio per portare in sella persone o
bambini con qualche handicap mentale non è semplice, solitamente bisogna avere
del personale apposito che ha anche conoscenze mediche e sa come agire in
quella circostanza, e soprattutto cavalli appositamente addestrati. Un esempio è l’ippoterapia,
i cavalli adibiti all’ippoterapia sono addestrati per fare quel lavoro, non
basta avere un cavallo tranquillo, serve il cavallo addestrato, il personale che
lavora con chi fa ippoterapia ha studiato per fare quello e quindi ha
competenze particolari che non si possono pretendere da tutti. Per poter
mettere in sella una persona che non ha più l’uso delle gambe occorre una sella
apposita e comunque un aiuto per evitare che possa cadere con facilità, ed anche qui un cavallo che non necessita l'uso delle gambe per adempiere a determinate richieste. Sono
tante cose che vanno fatte in un certo modo per farle in sicurezza e non tutti
sono attrezzati, specialmente perché la richiesta è talmente bassa che non ne
vale la spesa, se poi si hanno le attrezzature di proprietà, allora si può
chiedere alla struttura se è possibile utilizzarle su uno dei loro cavalli, se
si ha il cavallo proprio, la possibilità di portare il proprio cavallo nella
struttura per quell’occasione.
Un'altro problema è dato dal territorio. Non sempre sentieri impegnativi sono alla portata di tutti, e potrebbero risultare troppo pesanti. Montare all'aperto non è come montare in campo.
Un'altro problema è dato dal territorio. Non sempre sentieri impegnativi sono alla portata di tutti, e potrebbero risultare troppo pesanti. Montare all'aperto non è come montare in campo.
Dunque prima di rimanere delusi è bene parlare con chi
gestisce la struttura e vedere se è adeguatamente attrezzata, anche per venire
incontro a chi lo richiede.
Norme di sicurezza
Le norme di sicurezza sono per lo più stabilite dal buon
senso.
- È consigliato dire la verità sul proprio livello di esperienza e rispondere sinceramente alle domande che vengo fatte. Ciò serve a dare un idea alla guida riguardo il livello dell'uscita e cosa e come fare, quindi niente bugie, anche perché poi vengono scoperte quando si ha a che fare con personale competente.
- In caso di gruppo numeroso, i responsabili possono decidere di uscire in due o più o di dividere il gruppo.
- Finimenti in buono stato.
- Cavalli ben addestrati.
- Competenza del personale.
- Regole ben chiare e da rispettare assolutamente, stabilite prima di uscire.
- Seguire i consigli della guida, sempre.
- L’obbligo del cap (caschetto di sicurezza) per i minori, ed è consigliato anche agli adulti.
- Indossare scarpa chiusa da ginnastica a suola rigida (no tacchi, infradito e simili) se non si possiede l’abbigliamento da equitazione, la scarpa chiusa serve per poter fare bene presa sulle staffe e stare comodi.
- È consigliato il pantalone lungo, un jeans, un pantalone di tuta se non si dispone di pantaloni da equitazione, e ciò per proteggere le gambe da eventuali piante o altro che possa procurare graffi e dalle cinghie della sella.
- È consigliato legare i capelli, per un fatto di comodità e per evitare chi vadano davanti agli occhi, si impigliano e comunque creano fastidio al cavalcante.
- È consigliato non portare borse, zaini e altra roba ingombrante.
- È consigliato non indossare orecchini, collante o altro che possa rimanere impigliato e procurare lesioni al cavalcante.
- È consigliato presentarsi sobri per montare a cavallo.
- È consigliato non fare uso di stupefacenti.
- È consigliato non assumere farmaci che alterano lo stato psicofisico (es. inducono sonnolenza, causa allucinazioni, ecc..) o qualsiasi altro farmaco che ha effetti collaterali col sole, lo sforzo o altro. Se si assumono farmaci per un qualche motivo più o meno particolare, parlare prima col proprio medico e chiedergli un parere, se è il caso o meno di affrontare l'uscita a cavallo. Avvertire la guida della situazione.
- È consigliato non togliere il cap durante la passeggiata.
- È consigliato non spogliarsi togliendo giacca, maglioni e quant’altro perché si ha caldo durante la passeggiata. Se si ha la necessità si chiede di fermarsi un momento.
- È consigliato non montare a cavallo se si ha subito un intervento da poco e si è ancora in ripresa, se si indossa il gesso o comunque non si è in ottima forma fisica.
- È consigliato avere un parere del proprio medico prima di affrontare un'uscita a cavallo se si hanno problemi di salute, ma anche se si è in gravidanza. Le uscite, anche se semplici, sono comunque impegnativi.
- Evitare gli elementi di disturbo.
- Avvisare sempre la guida, riguardo qualsiasi situazione che vi riguarda, ed è di dubbia compatibilità con l'andare in escursione a cavallo. La guida si assume la vostra responsabilità, e se qualcosa non quadra, deve esser libera di decidere se è il caso o meno di portarvi a cavallo.
Pensare “io pago e quindi faccio quello che voglio” è la giusta politica non per montare a cavallo, ma per restare a casa propria.
*Cosa può fare la guida per fermare gli scostumati
- Una guida competente stabilisce delle regole, e vanno rispettate.
- Una guida se vede che le cose non vanno può richiamare una o più volte l’interessato affinché rispetti le regole o segua il consiglio dato. Chi accompagna di solito conosce i cavalli, conosce la strada e quindi sa di per certo cosa fare.
- Una guida può tranquillamente decidere di far scendere da cavallo il soggetto disturbatore e lasciarlo a piedi.
- Una guida può decidere di non mettere in sella una persona se vede che costituisce un pericolo per se stessa, gli altri ma anche il cavallo.
- La guida può decidere di portare una determinata persona tenendo il cavallo a mano se lo ritiene necessario.
- La guida ha il totale potere per garantire la sicurezza di chi monta a cavallo, dei cavalli ed anche di se stessa.
Uscite a cavallo, attività impegnativa
Le uscite, che appaiono come attività semplici e
divertenti, in realtà sono piuttosto impegnativo. Il cavaliere deve essere
consapevole che il cavallo è un animale e quindi comunque imprevedibile.
Durante la passeggiata è bene prestare attenzione non solo al cavallo, ma anche
all’ambiente circostante, dove si sta andando, scegliere la strada più ideale per
il cavallo e per se stesso evitando di mettersi nei pasticci, essere pronti in
caso di imprevisti che possono costringere a cambiare strada o a prendere
comunque decisione, bisogna essere pronti all’effetto sorpresa, basta niente
perché il cavallo si spaventi, un uccello che si alza improvvisamente in volo,
un animale selvatico che sbuca dai cespugli, il cavallo in quanto preda
istintivamente ha una reazione di fuga e saperlo controllare e farlo tornare
tranquillo, o nel peggiore dei casi scappa, è bene evitare di farsi male e
fargli del male, quindi è bene essere sempre attenti e preparati.
Quando si esce in gruppo bisogna stare maggiormente attenti,
non solo a se stessi ma anche agli altri. Rispettare le distanze di sicurezza,
evitare di fare stupidaggini che poi si percuotono sul gruppo.
Bisogna evitare di intralciare il cavallo, evitare che
un’attività di svago diventa per lui un momento di tortura, quindi un assetto
educato in sella, che grava il meno possibile sul fisico del cavallo, ed una
mano che evita di torturarlo in bocca (anche con una non imboccatura una
pessima mano da fastidio) sono importantissimi per il suo benessere fisico.
Bisogna evitare di metterlo a disagio e di spaventarlo. Rispettare il cavallo innanzitutto ed evitare di distruggerlo
trattandolo come un oggetto per il divertimento.
A cavallo si monta sempre e solo con coscienza, per una
passeggiata ancora di più.
Varie considerazioni
Benché fare equiturismo è un’attività rilassante, l’ideale è
andare in passeggiata quando si ha già un minimo di conoscenza pratica nel
montare a cavallo. Non aver mai montato a cavallo e decidere di fare uscite, più o meno lunghe ed impegnativo, non è un’ottima idea, è una scelta un po’
azzardata.
Valutare anche se stessi, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche fisico. Quando si prenota in una struttura, meglio fornire altezza e peso, veri, non inventati. Chi gestisce i cavalli, in taluni casi, specialmente se non attrezzato, può decidere di non far montare cavalieri troppo grossi, specialmente se principianti.
Valutare anche se stessi, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche fisico. Quando si prenota in una struttura, meglio fornire altezza e peso, veri, non inventati. Chi gestisce i cavalli, in taluni casi, specialmente se non attrezzato, può decidere di non far montare cavalieri troppo grossi, specialmente se principianti.
Personale competente può aiutare durante l'uscita, e far si che
tutto venga fatto con sicurezza, ma sapendo già andare un po’ a cavallo, e
questo si impara prendendo lezioni di equitazione, l'uscita non solo diventa
anche più rilassante perché si sa cosa fare, ma anche più divertente e sicuro,
inoltre avendo un minimo di competenza in sella è possibile affrontare uscite un po’ più impegnative, e fare andature quali il trotto del il
galoppo, sempre se la guida acconsente.
La cosa che nessuno, ma davvero nessuno potrà assicurare è
che da cavallo non si cade. Un cavaliere che non sta in equilibrio può anche
cadere dal più tranquillo dei cavalli mentre è fermo.
Solitamente i cavalli da equiturismo sono molto tranquilli,
e quando un cavalcante cade, accade che ciò avviene decisamente più spesso per
inesperienza e distrazione del cavaliere che per cause e volontà del cavallo.
Statisticamente è più facile cadere da un cavallo perché si perde l’equilibrio
piuttosto perché il cavallo fa un dispetto.
Prima di decidere di fare una passeggiata a cavallo,
specialmente se non si è mai saliti a cavallo, bisogna pensarci prima ed affidarsi
a persone competenti, e questo vale anche a chi ha esperienza equestre, recarsi
sempre in strutture con personale competente e che tratta i cavalli
garantendogli salute fisica e psicologica.
Il Cavallo - Benessere & Bellezza di Lisiana Patalano.
Tutti i diritti riservati.