I sensi del Cavallo - Il Tatto
I sensi del Cavallo - Il Tatto
Le vibrisse sono un sofisticato organo tattile nel cavallo. Una zona particolarmente sensibile è il muso, infatti una maggiore sensibilità al tatto c’è proprio sul muso e nella bocca, ma anche tutta la pelle del cavallo è molto sensibile e ricca di recettori tattili. Un cavallo, anche se è molto grande, riesce a sentire distintamente una mosca che si poggia su di lui, qualcosa che lo sfiora, ed anche i movimenti d’aria.
Il senso del tatto nel cavallo è anche ben sviluppato nel fettone, il quale consente al cavallo di toccare e percepire il suolo su cui si sposta.
Questa sensibilità tattile gli consente di salvaguardare se stesso e di spostarsi agevolmente.
Il senso tattile del cavallo è anche uno strumento per la socializzazione tra i vari membri del branco.
Quando i cavalli tra di loro si toccano con il muso, si leccano e si danno dei cortesi morsetti, stanno praticando l’allogrooming, ossia un grooming reciproco. È veramente molto importante per i buoni rapporti in un gruppo, per stringere e consolidare i legami. Il pulirsi l’un l’altro è un modo per mantenere il benessere e la salute dell’altro individuo e ricevere lo stesso, e questo contatto piacevole e confidenziale stimola la produzione di endorfine, che danno una sensazione di benessere e rilassamento nell’individuo che lo riceve e che lo esegue.
I cavalli già da piccoli sono abituati dalla madre a questo contatto, poiché appena nato lei li stimola toccandoli col muso e leccandoli per pulirli dalla placenta, e successivamente per mantenerli sani ed instaurare con loro un legame, che in seguito loro legheranno con gli altri membri del branco.
Il cavallo scuderizzato è bendisposto nel contatto con l’uomo, spesso però è l’uomo a sbagliare l’approccio con il cavallo, poiché il modo di porsi non giustifica l’intento. Avvicinarsi prepotentemente da scarsi e pessimi risultati, impadronirci dello spazio vitale del cavallo senza che lui approva non è una buona idea se si vuole stipulare un buon legame. La cosa ideale da fare è farlo con garbo, evitare le maniere forti, e soprattutto in tutta tranquillità.
Il momento del grooming è un ottimo modo per interagire con il cavallo e scambiarsi cortesie. Deve essere un momento di relax, un modo per trovare confidenza l’uno con l’altro, e non un momento di stress e fastidio per il cavallo, e pericolo per l’umano.
Per premiarlo di un lavoro ben fatto o incoraggiarlo o anche rassicurarlo, una pacca amichevole sul collo, una carezza, un grattino, sono contatto fisico e sono più importanti di quel che si pensa. I cavalli che vivono con noi umani ormai da secoli, hanno anche imparato a rapportarsi con noi umani, e comprendono la gestualità e le intenzioni di essa.
Il cavallo tende a ricambiare le attenzioni fisiche. Durante la strigliatura o durante una carezza, quando un cavallo ha confidenza con la persona che si occupa di lui, potrebbe cercare di ricambiare. È un’azione positiva, ma alla quale bisogna fare attenzione per via della sua mole, può capitare che un morsetto amichevole faccia piuttosto male.
Il cavallo non ha la stessa sensibilità su tutto il corpo,
infatti ci sono zone più sensibili rispetto ad altre. Ciò non è un
caso. Le zone con sensibilità maggiore sono anche quelle più
delicate, i punti in cui i cavalli usano toccarsi a vicenda quando si
scambiano attenzioni, e quelli che gli permettono di tastare il mondo
circostante.
Non a caso, la pratica universale del montare a cavallo, sfrutta
la sensibilità di determinate aree, così da poter comunicare con il
cavallo.
Importante sapere che le zone meno sensibili non sono sorde, ma la
loro sensibilità alla temperatura, pressione, urti, e tutto ciò che
coinvolge il senso del tatto, è minore rispetto alle zone più
sensibili, ma non assente.
Copyright © 2014 – data odierna
Il Cavallo - Benessere & Bellezza di Lisiana Patalano.
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